Vecchie fotografie scattate nell’infanzia a noiosi paesaggi diventano, tramite il riuso poetico, isole fluttuanti che non sembrano sentire la forza di gravità.
Si tratta di porzioni di terra che hanno imparato a praticare la vertigine. L’orizzonte si specchia e si ribalta, si fa verticale, ruota a 180° e ritorna al punto di partenza.